Quando si parla di capelli non si può non considerare l’importanza che essi hanno nella figura della persona. Essi risultano essere un elemento essenziale non solo dell’immagine che ognuno crea di sè stesso, ma anche di quella che nasce negli altri.
La caduta dei capelli, o Alopecia androgenetica, porta a sentirsi poco attraenti, invecchiati e affatto desiderabili. Ciò accade, a maggior ragione, quando la persona interessata è particolarmente giovane. Tuttavia, perdere i capelli è una situazione quasi mai accettata nè dai ragazzi nè dagli adulti.
Essa colpisce prevalentemente gli uomini rispetto alle donne. Nei maschi riguarda, in un primo momento, la zona delle tempie per poi estendersi al resto della testa. Per quanto riguarda le femmine, invece, la chioma si diraderà nella parte superiore del capo.
Tuttavia, non si tratta di un problema che non è possibile risolvere. Innanzitutto, è bene chiarire che non si tratta di una malattia. Esistono, poi, vari metodi, perlopiù naturali, che consentono di prevenirla e di combatterla. Vengono in soccorso anche alcuni tipi di farmaci, i quali ovviamente dovranno essere assunti con la massima cautela e sempre dietro una valida prescrizione medica. Ciò al fine di evitare effetti collaterali indesiderati.
Le cause della perdita di capelli.
Si definisce Alopecia quel meccanismo che porta alla caduta dei capelli. Si tratta di un processo estremamente complesso che inizia nel follicolo pilifero. Qui, infatti, si attiva un enzima, cioè il 5-alfa-reduttasi, il quale causa un’alterazione ormonale. Essa consiste nella trasformazione del testosterone in Diidro-Testosterone che rende il capello sempre più sottile e debole, riducendone anche il ciclo di vita. Il DHT provoca, inoltre, un’eccessiva produzione di sebo che va a soffocare il bulbo causandone l’atrofia. In questo modo, non sarà possibile la produzione di capelli nuovi.
Tuttavia, esso non è l’unica causa di questo tipo di problema. Infatti, ruolo importante è svolto anche dalla Prostaglandina PGD2, cioè una proteina che a sua volta determina un assottigliamento dei follicoli e la stessa atrofia del bulbo.
In più, è importante notare come vi siano anche altri fattori predisponenti di natura comportamentale e ambientale. Ad esempio, i fumatori vedono cadere i propri capelli in misura maggiore rispetto a coloro che non fumano. Inoltre, anche persone che seguono un’alimentazione incompleta, squilibrata o comunque scorretta porta ad essere più esposti a calvizie. Infine, lo stress non solo è causa di aggravamento, ma proprio di innescamento della stessa dal momento che causa l’infiammazione delle radici pilifere.
Raccogliere informazioni sui capelli e sulle patologie ad essi inerenti è di fondamentale importanza, dal momento che consente di trovare una soluzione ai vari problemi in maniera veloce e facile. Proprio per questo siti come mondocapelli.eu corrono in soccorso degli utenti per fornire loro notizie e sostegno.
Come prevenire la calvizie.
Come già detto in precedenza, l’alimentazione gioca un ruolo determinante per quanto concerne la gravità della calvizie. Ovviamente, nel momento in cui vengono meno alcuni nutrienti, la crescita del capello ne risente e non poco:
- innanzitutto, è importante assumere Biotina o vitamina H attraverso cibi come carne, uova, pesce, latte e derivati;
- non bisogna, poi, trascurare l’importanza di microelementi come acido pantotenico o vitamina B5, presente nei legumi sotto forma di coenzima A e fosfopantenina;
- importanti sono ferro ezinco, presenti nella carne e in prodotti della pesca;
- soia, semi di girasole e alcune palme giocano un ruolo fondamentale in quanto contengono steroli vegetali.
Dall’altra parte, non è possibile individuare alimenti che possono apportare effetti negativi ai capelli. Tuttavia, possono provocarne un indebolimento, ad esempio, una dieta vegana o monotematica, l’abuso alcolico e mangiare esclusivamente alimenti cotti e conservati.
In conclusione, per prevenire la calvizie è utile anche smettere di fumare, evitare alcolici, non stressarsi eccessivamente, mangiare bene e fare uso di integratori nel momento in cui si manifestano i primi campanelli d’allarme.
Le soluzioni alla calvizie.
La calvizie è una patologia a dir poco complessa. La chirurgia non sarà mai capace di bloccarne l’evoluzione da sola. Per questo motivo, non può costituire l’unica soluzione. Inoltre, neanche i numerosi trattamenti cosmetici in commercio saranno in grado di farlo dal momento che non vanno ad agire sulle vere e proprie cause che provocano la perdita dei capelli.
La Medicina Rigenerativa, ad opinione di molti, risulta essere la soluzione più completa attualmente disponibile. Attraverso esami avanzati, come quello ormonale, genomico e lipidomico sarà possibile avere risposte inerenti al singolo caso in modo da determinare la cura adeguata della patologia di fondo, invece di fermarsi al contrasto dei soli effetti estetici.
L’azione termica ed energetica di una particolare e sofisticata apparecchiatura, quindi, andrà ad aumentare sorprendentemente il potenziale rigenerativo dei fibroblasti, ossia di cellule che ricoprono un ruolo fondamentale nella genesi e nello sviluppo dei capelli.
La terapia di rigenerazione cellulare appena descritta viene posta in essere in maniera non invasiva, in assenza di chirurgia e senza alcun effetto collaterale. Si tratta di un processo indolore il quale porta i primi benefici dopo soli due o tre mesi.
Tuttavia, in riferimento a questo tema, è possibile individuare anche tre tipi di trattamenti medici:
- il primo è quello che prevede l’epitesi tricologica su base polimerica. Si tratta di un rimedio considerato naturale che prevede la ricostruzione di una protesi sinteticaottenuta mediante un calco della zona da infoltire. Essa è caratterizzata da capelli veri. In un primo momento si tratterà di capelli di altri donatori. Successivamente, questi ultimi saranno integrati con quelli del soggetto;
- il secondo è relativo alla ridistribuzione chirurgica dei bulbi piliferi. Si tratta del processo più comunemente detto autotrapianto consistente nel prelievo di capelli da zone diverse al fine di inserirli dove ce n’è bisogno;
- Il terzo è la somministrazione di plasma ricco di piastrine o PRP che prevede microiniezioni sul cuoio capelluto a un centimetro una dall’altra di un campione del proprio plasma sanguigno arricchito di piastrine autologhe, ovvero dello stesso organismo.
Infine, meritano di essere citati anche due farmaci per il trattamento dell’alopecia androgenetica e cioè: Minoxidil e Finasteride.
Questo tipo di medicinali va somministrati solo su prescrizione la quale ne indicherà anche i precisi dosaggi. I risultati dipendono molto dalla condizione del soggetto. Mentre il Minoxidil coinvolge la regolazione dei cicli biologici del capello, la Finasteride è capace di bloccare l’enzima alfa-5-reduttasi inibendo così la conversione del testosterone in DHT.
Non bisogna, però, trascurare i diversi effetti collaterali di questi due tipi di farmaci che raramente determinano effetti definitivamente risolutivi. Si parla, in ogni caso, di effetti che si protraggono fintantoché dura la terapia stessa.
La calvizie e la Medicina Rigenerativa Multidisciplinare.
L’approccio multidisciplinare alla calvizie non prevede solo un’unica terapia in azione. Infatti, ad essere interessate in questo processo sono le più avanzate tecnologie in un unico protocollo studiato appositamente per la persona. Esso risulta costituito da 5 fasi concentrate in una sessione di 2 ore. Si segnala, soprattutto, la completa assenza di controindicazioni.
Tale approccio è in grado di arrestare il precoce invecchiamento cellulare favorendo un capello sano e spesso. Si può dire che rappresenti la soluzione per eccellenza nella cura di un problema così diffuso come quello della calvizie.